martedì 30 luglio 2013

Giornalisti

Chiara Valentini su RTV38 a proposito di un progetto per l'adozione a distanza di una pianta parla di PIANTAGIONE intendendo l'atto di piantare, che è la PIANTUMAZIONE. Il termine è tecnico mai sentito ma cosa significhi piantagione è un dato noto. Quando non conosco un termine preciso uso un giro di parole.

Qualche giorno fa un suo collega ha detto CHIAVE DI SVOLTA ma non parlava del traffico alle rotonde.

Un ridicolo bisogno di sentirsi intellettuali

Domenica: conferenza sul poetare di poetessa autopubblicatasi.
Ripete più volte l'aggettivo ilare intendendo divertente...
Esordisce con la bufala Lentamente muore chi...  attribuita a Neruda...
Attribuisce Cogito ergo sum a Socrate...
Unisce gruppi con la trade union.
Poetare per lei è la ricerca dell'aplomb...
Parla dei socratici come corrente filosofica riconosciuta.
Cita la parola Epistemiologia e tutti si convincono della validità delle sue affermazioni...
Un suo componimento parla del diapason come misuratore del tempo che scorre...
Infila il bosco e il torrente impetuoso in una poesia intitolata Silenzio...
Una cosa che scorre veloce per lei sfilza via...
Parla di un suo filone di poesie conviviali citando come precedente famoso il Simposio di Platone...
Declama le sue poesie su un Power Point in cui ogni diapositiva presenta i versi a metà alla volta: perché? Percepisce forse la sua incapacità di evocare immagini e quindi compensa associandone una ad ogni parola per darle un senso. Purtroppo non siamo riusciti nemmeno così a ritrovare un significato poetico...
Gli astanti pensionati minimamente alfabetizzati mormorano: bellissimo... 
Nessuno ha capito niente... neanche lei...
Un entusiasta afferma che la poesia è il trait d'union tra scienza e letteratura e che la prosa non emoziona... mi preoccupo un po'... Compassionevole li immagino inermi, privi di punti di riferimento, penso che nessuno lì dentro abbia mai letto Bertolucci o Raboni ma anche il più facilmente reperibile Leopardi.
Dedica, commuovendosi, una poesia ad un amico, lì presente, dal titolo AD UN AMICO CIECO dove in pratica gli spiega il mondo dando un colore a ogni cosa. 
Io se ero l'amico cieco la mandavo a fanculo, lui è stato più bravo, non ha detto niente...
Chi scrive prima dovrebbe leggere, ma anche studiare: grammatica, sintassi, storia, geografia, filosofia e, perché no, anche qualche materia scientifica. 
La presentabilità non si insegna ma se si parte con un po' di umiltà fa sempre bene. 
Leggersi, rileggersi, farsi leggere e confrontarsi. Se ti dice brava la suocera di ottanta anni che ha fatto la quinta elementare molto spesso bisogna insospettirsi.
E poi ricordarsi sempre di Socrate che non diceva Cogito ergo sum, visto che era greco, ma che il vero sapere è sapere di non sapere (ovviamente in greco, che dovrebbe essere qualcosa tipo: αληθινή γνώση είναι η γνώση δεν γνωρίζει...  ma questo l'ho prodotto con google traduttore... forse è una bufala in greco moderno)
E comunque non riesco a sentire... c'è troppo rumore...

30 luglio 2013